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“Videte Dolorem Meum” – Voce di chi piange: dall’esilio al Sabato Santo
9 Marzo 2013 @ 18:00
Musiche di
Alonso Lobo (ca. 1555-1617)
Marc-Antoine Charpentier (c.1634-1704)
Carlo Gesualdo da Venosa (1566-1613)
Flauti
Fabio Galliani, Nozomi Shimizu
Gruppo Vocale “H. Schütz”
Clavicembalo e direzione
Roberto Bonato
Nel concerto per il tempo di Quaresima riecheggia la voce di chi piange.
Il popolo che ai salici dell’esilio ha appeso le cetre si chiede: “Come cantare i canti del Signore in terra straniera?”; per Giobbe “La cetra accompagna lamenti e il flauto coloro che piangono”.
E i testi dei Responsori del Sabato Santo, mentre esortano Gerusalemme a “togliere le vesti della gioia e prendere cenere e cilicio poiché in essa è stato ucciso il Salvatore di Israele”, richiamano i popoli tutti a considerare se v’è un dolore simile a quello di chi piange perché “Ci ha lasciato il nostro pastore, la fonte dell’acqua viva, e al suo transito anche il sole si è oscurato”.
Così i cromatismi armonici e le asprezze melodiche dei Responsoria destinati all’Ufficio delle Tenebre, capolavoro del principe Carlo Gesualdo da Venosa, costituiscono i mezzi più espressivi per descrivere i tormenti della Passione del Cristo e il lamento di chi assiste al supremo sacrificio dell’uomo giusto.